lunedì 31 marzo 2008

La rivincita di Natale

La rivincita di Natale (2004)
Regia: Pupi Avati

Franco (Abatantuono) saputo della malattia del suo vecchio amico Lele (Haber) torna a Bologna e fa di tutto per rimettere al tavolo verde i partecipanti della famosa partita di 17 anni prima con lo scopo di giocare la rivincita contro l'avvocato (Delle Piane).

Il film è il seguito di "Regalo di Natale", stessa regia, stessi attori e stessa atmosfera. Ancora una volta nostalgia e rancore si accavallano durante l'arco di tutta la pellicola e, ancora una volta, i "se.. ma.. però.." serviranno a poco. Se avete visto il primo, non potete perdere questo. Fate la vostra puntata e sperate di avere il punto più alto.

Regia: 7
Trama: 7.5
Attori: 8
Musiche: 7
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Voto Film:7.3

Regalo di Natale

Regalo di Natale (1986)
Regia: Pupi Avati

La notte di Natale, quattro amici di vecchia data e un avvocato, tutti e cinque in comune hanno la passione per il poker e una partita decisiva per i destini di tutti. Sul tavolo verde ci sono in gioco anni di vita e una ex-amicizia che rischia di finire definitivamente. Con la partita, si chiude un ciclo di vita per i protagonisti.

Film pluripremiato (Nastro d’argento a Diego Abatantuono come Miglior Attore Non Protagonista; Leone d’oro al Festival di Venezia a Carlo Delle Piane come Miglior Attore; David di Donatello a Raffaele De Luca per il Miglior Suono, e a Riz Ortolani) la cui atmosfera avanza in bilico tra nostalgiche amicizie e rancori mai dissipati. Una partita di poker può risolvere tutto o peggiorerà le cose? La risposta a questa domanda, la troverete soltanto alla fine, quando ormai i giochi saranno fatti e quando i vostri "ma.. però.. se.." saranno utili a niente. Mi chiedo perchè questi film non li fanno mai in televisione... forse sono troppo intelligenti e ben fatti per il pubblico d'oggi? Evitano, dunque, di dare le "perle in pasto ai porci"? Chissà...


Regia: 7
Trama: 7.5
Attori: 8
Musiche: 7
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Voto Film:7.3

1941: Allarme a Hollywood

1941: Allarme a Hollywood (1979)
Regia: Steven Spielberg

Sei giorni dopo l'attacco di Pearl Harbor, la California è preda dell'isteria, perché teme di essere la prossima vittima dei giapponesi. Uno sgangherato gruppo di militari e civili si organizzano per difendere la costa sud-occidentale degli Stati Uniti, ed incrociano un sottomarino nipponico diretto su Hollywood.

Quarto film di Steven Spielberg, certamente non il più serio e non il migliore, ma considerato quello che ha fatto dopo, lo possiamo perdonare :P . L'isteria della California si trasmetterà anche a voi e non siate sorpresi di cominciare a vedere "gialli" ovunque. Nel marasma generale non si possono non ricordare alcune chicche di comicità generate, ovviamente, dall'estro di John Belushi e Dan Aykroyd (che fecero la fortuna del Saturday Night Live). Anche in questo film ci sono alcune citazioni (la scena iniziale è un chiaro omaggio a Lo squalo e la stazione di servizio che si vede all'inizio è la stessa di Duel) e la presenza di alcuni attori di spessore nel ruolo dei Giappo-nazisti (Toshiro Mifune e Christopher Lee) rende il tutto più realistico. In definitiva è un film comico d'altri tempi, non volgare e sempre dinamico.

P.s: La sceneggiatura è di Robert Zemeckis e Bob Gale.. chi vuol capire, capisca ;)

Regia: 6.5
Trama: 5.5
Attori: 6
Musiche: 6
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Voto Film:6

sabato 29 marzo 2008

Rocky Balboa

Rocky Balboa (2006)
Regia: Sylvester Stallone

Tutto inizia al cimitero di Philadelphia: lì è sepolta la moglie di Rocky, Adriana. Rocky (Sylvester Stallone) va a pregare sulla sua tomba ogni giorno e, malinconicamente, continua a pensare al passato e a visitarne i luoghi. Ha aperto un ristorante chiamandolo Adrian's in onore della moglie, e lì intrattiene i clienti raccontando loro i suoi passati trionfi. Dopo tanti anni Rocky incontra, in un bar, una sua vecchia conoscenza, Marie, che egli cercò (nel primo film della serie) di riportare ad una vita normale quando lei, allora ragazzina, frequentava un gruppetto di ragazzi di strada. Marie, ora, è cambiata: ha un figlio, nato da una relazione con un uomo che la aveva poi mollata, vive in un tugurio e lavora in quel bar per mantenere il ragazzo. Rocky la porta a lavorare nel suo ristorante dopo l'iniziale titubanza di lei, confusa da tanta generosità del suo vecchio amico. Un giorno viene proposta in TV una simulazione al computer: una sfida virtuale fra l'attuale campione mondiale dei pesi massimi Mason Dixon (Antonio Tarver) e l'ex-campione Rocky Balboa. L'esito della simulazione dà per vincente Rocky. Facendo leva sul successo televisivo di questa simulazione, gli agenti di Dixon tentano di convincere Rocky a tornare sul ring per un match di esibizione. Rocky, che già stava pensando per conto suo ad un ritorno in piccoli incontri (scoraggiato però dal figlio Rocky Jr. e dal cognato Paulie), accetta: dentro di lui è ancora vivo l'istinto del combattente.

Della serie "alle volte ritornano", ecco il sesto capitolo della saga pugilistica più famosa del mondo. Ammetto di non aver visto i precedenti o se li ho visti ero davvero molto piccolo. Partendo dal fatto che più di tanto non mi aspettavo da questo film, devo dire che un po' mi ha sorpreso in positivo. Certo rimane nell'orbita della mediocrità sotto certi punti di vista, ma in realtà non è nemmeno un pessimo film. Quello che mi ha piacevolmente colpito sono le innumerevoli citazioni ai precedenti capitoli della saga, i numerosi camei di personaggi famosi e, perchè no, la trama stessa del film, tutta incentrata sulla nostalgia di Rocky del suo passato. Non mi dilungherei oltre a parlare del film, anche perchè probabilmente può piacere come non piacere a seconda del momento in cui lo si vede. A me è piaciuto!


Regia: 5.5
Trama: 6.5
Attori: 6
Musiche: 6
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Voto Film:6

venerdì 28 marzo 2008

Persepolis

Persepolis (2007)
Regia: Marjane Satrapi, Vincent Paronnaud

Marjane, un'allegra ed energica bambina iraniana, cresce sotto la dittatura dello Scià. I suoi genitori sono di educazione cittadina borghese ed auspicano un cambiamento politico e la democrazia. Quando aumentano le rivolte contro lo Scià, suo zio, proveniente da un gruppo comunista delle provincie dell'Azerbaijan, viene liberato dalla prigione; egli racconta come ha combattuto per il trionfo del proletariato, scappando perfino in Unione Sovietica ad un certo punto della sua vita. Tuttavia, come tutte le altre persone di sinistra, viene arrestato sotto l'egida della Rivoluzione islamica e condannato a morte. Crescendo sotto il nuovo regime islamico, Marjane diventa un'adolescente ribelle che indossa un foulard tradizionale insieme a scarpe Nike e che ascolta musica "ribelle" come i Bee Gees. Sua nonna, una donna indipendente e affettuosa, è un'altra delle sue influenze, e le insegna l'importanza dell'integrità. Quando scoppia l'estenuante guerra Iran-Iraq i suoi genitori cominciano a temere per la sua sicurezza e per il suo benessere e decidono di mandarla a studiare a Vienna. La teenager iraniana però non si adatta bene in Austria, dopo una relazione che non ha successo ha una crisi esistenziale e finisce per dormire sulle strade di Vienna e chiede ai suoi parenti di ritornare in Iran, senza fare alcuna domanda. Tornata nella sua terra natale Marjane si deprime nel vedere la gravissima situazione in cui imperversano la sua famiglia e i suoi amici. Alla fine, ritorna serena e studia Belle Arti all'Università di Tehran. Situazioni come lo studiare anatomia con donne che indossano il chador e le frequenti interruzioni da parte dei gruppi delle Guardie della Rivoluzione la portano a protestare.

Alla fine Marjane emigra a Parigi, lasciando la sua famiglia.


Di certo è un film di animazione particolare che va considerato più come lo storyboard di un film piuttosto che un film di animazione classico. La trama è molto interessante anche se forse, a mio parere, potevano gestirla meglio. Di sicuro consiglio a tutti di vederlo.. fa ridere e pensare al tempo stesso.

CONSIGLIATO


Voto Film: 6.5