giovedì 11 febbraio 2010

82nd Academy Awards - Actor in a Leading Role

I primi Award che andremo ad analizzare non necessiteranno di molte spiegazioni, perchè sono abbastanza intuitivi.

Il primo Academy Award che tratteremo è quello che viene consegnato al Miglior Attore Protagonista. Si tratta di attori che hanno vestito i panni dei personaggi principali dei rispettivi film. I candidati, come per ogni categoria degli Oscar, vengono scelti dall'Academy of Motion Picture Arts and Sciences che elegge come vincitore l'attore che ottiene il maggior numero di voti.


Record & Curiosità
Il Record di candidature in questa categoria spetta a Jack Nicholson con ben 8 nomination e 2 vittorie (1976 - Qualcuno volò sul nido del cuculo ; 1998 - Qualcosa è cambiato).

Il Record di statuette vinte vede a parimerito nove attori (tra cui Jack Nicholson, Sean Penn, Tom Hanks e Dustin Hoffman) che si sono aggiudicati 2 oscar ciascuno.

Roberto Benigni è in assoluto il primo attore di lingua non inglese ad aggiudicarsi il premio nel 1999 per "La vita è bella".


Ma passiamo alle nomination per il Miglior Attore Protagonista 2010:

Jeff Bridges in "Crazy Heart" (Fox Searchlight)
E' un attore dalle indubbie qualità anche se ha alternato film di grande valore come "La leggenda del re pescatore" o l'indimenticabile "Il grande Lebowski" a film per la televisione e quindi non annoverabili nell'Olimpo del cinema. Arriva alla sua quinta nomination agli oscar (3 come non protagonista e 2 come protagonista) come gran favorito, spinto dall'aver vinto il Golden Globe per lo stesso ruolo.

George Clooney in "Up in the Air" (Paramount in association with Cold Spring Pictures and DW Studios)
Il George nazionale (in fondo lo possiamo considerare un italiano di fatto) è alla sua prima nomination come attore protagonista. Portato alla ribalta dalla serie tv "E.R. - Medici in prima linea" è diventato un volto importante del cinema internazionale, fino a conquistare i fratelli Coen che ne hanno fatto il loro attore feticcio. Obiettivamente il film "Up in the Air - Tra le nuvole" non sembra avere le ossa per portare George alla vittoria.

Colin Firth in "A Single Man" (The Weinstein Company)
Nato attore di teatro, viene notato nella serie tv inglese "Orgoglio e pregiudizio" dove recitava la parte di Mr.Darcy e viene catapultato in film di calibro come "Il paziente inglese" e "Febbre a 90°" dove può esprimere tutto il suo potenziale. Le pellicole su Bridget Jones e "Love Actually" lo consacrano definitivamente ma è grazie a "A Single Man" che vince la coppa Volpi al Festival di Venezia per la sua interpretazione e viene lanciato in pole position per l'oscar. Ultimamente lo abbiamo visto anche in "Mamma Mia!" e "Dorian Gray".

Morgan Freeman in "Invictus" (Warner Bros.)
Habitué dei ruoli paternali e dei personaggi carichi di carisma, interpreta in "Invictus" niente popò di meno che Nelson Mandela. Degne di nota sono le sue interpretazioni in "A spasso con Daisy" e "Le ali della libertà" mentre recentemente lo ricordiamo nel discutibile "Wanted" e ne "Il cavaliere oscuro". Dopo tre nomination a vuoto e un Oscar come Miglior Attore Non Protagonista per "Million Dollar Baby", Morgan Freeman torna alla carica per aggiudicarsi la statuetta, evenienza da non scartare del tutto.


Jeremy Renner in "The Hurt Locker" (Summit Entertainment)
E' lui il vero outsider di questa categoria. Carriera scarna e di basso lignaggio rispetto a quella dei suoi avversari, autentica sorpresa alle nomination. Protgonista in "28 Settimane Dopo" viene candidato per il ruolo ricoperto in "The Hurt Locker", un classico film d'azione sulla guerra in Iraq. Passerà sicuramente una bella serata il 7 Marzo e potrà raccontare l'avvenimento ai nipotini, ma di sicuro niente di più. Nomination che gratifica sicuramente il lavoro compiuto, e chissà che non sia un trampolino per il futuro.


Pronostici
A questo punto non mi resta che dare dei pronostici veri e propri anche se penso di aver espresso il mio parere abbastanza esplicitamente.

Jeff Bridges - 40%
George Clooney - 10%
Colin Firth - 28%
Morgan Freeman - 20%
Jeremy Renner - 2%

E secondo voi??? Chi vincerà?? Votate!!!

Chi vincerà l'Oscar come Miglior Attore Protagonsita?




82nd Academy Awards

Eccoci, ci siamo! Il momento più atteso dai cinemaniaci sta arrivando: gli Academy Awards!
Conosciuti anche come "Premi Oscar", gli Academy Awards sono il premio più importante e, di conseguenza, più ambito per gli addetti ai lavori del cinema: attori, attrici, registi, montatori, scrittori, compositori, truccatori, costumisti, scenografi, fotografi, microfonisti, sceneggiatori, digitalizzatori, documentaristi e chi più ne ha più ne metta. Questa 82esima edizione sarà presentata dall'improbabile coppia Steve Martin (alla terza esperienza) e Alec Baldwin (debuttante assoluto) che cercheranno di velocizzare e movimentare il frenetico susseguirsi di vincitori sul palco, richiamati dalla mitica frase: "The Oscar goes to..." .
Per quanto riguarda le nomination, rese note lo scorso 2 Febbraio, bisogna dire che non ci sono sorprese particolari, se non le nomination "postume" (con due anni di ritardo insomma) de "Il Divo" (candidato per il trucco che ha trasformato Toni Servillo in Giulio Andreotti) e addirittura le 9 nomination (tra cui Miglior Film-Regia-Attore Protagonista-Montaggio) per "The Hurt Locker"; entrambi i film, infatti, sono usciti nel 2008. Nove nomination anche per il colosso "Avatar" di James Cameron che contenderà all'ex-moglie, regista di "The Hurt Locker", il primato per il maggior numero di statuette vinte in questa edizione. Scendendo col numero di nomination troviamo "Inglourious Basterds" che con 8 nomination "rischia" di dare tante soddisfazioni a Quentin Tarantino, candidato oltre che per la Regia anche per la Sceneggiatura Originale. Con 6 nomination troviamo due sorprese, se così si può dire: "Precious: Based on the Novel 'Push' by Sapphire" drammatica storia di una ragazzina cresciuta ad Harlem (con la presenza nel cast di Mariah Carey, alla prima esperienza seria da attrice), e "Up in the Air - Tra le nuvole" che ha avuto un discreto successo anche in Europa.

Passerei la giornata ad elencare tutti i candidati e le rispettive possibilità di vittoria degli uni e degli altri, ma sarebbe troppo confusionario e lungo.. per me e per voi... quindi da domani farò un post per ogni singolo "Award", spiegando il perchè della sua esistenza, la sua importanza, elencando i nominati e facendo un piccolo pronostico. In quest'ultimo ci sarà spazio anche per voi, ma questo lo vedrete nel prossimo post.

lunedì 25 gennaio 2010

Future Film Festival - First Squad

First Squad: The Moment of Truth (2009)
Regia: Yoshiharu Ashino, Misha Shprits, Aljosha Klimov

E' il 1942. L'Armata Rossa sta opponendo una violenta ed efficace resistenza contro l'invasore tedesco. La quattordicenne Nadya è una medium. Durante un terribile raid aereo la ragazza rimane colpita. Ripresasi dalla commozione celebrale, Nadya scopre il suo nuovo dono, la capacità di percepire il "Momento della Verità". La capacità di Nadya è fondamentale per la 6° Divisione, unità segreta dell'Intelligence Militare Russa, che sta ingaggiando una guerra segreta contro la "Ahnererbe", un ordine occulto delle SS. La Ahnenerbe evoca dal regno della morte il potente principe delle tenebre, il Barone von Wolff. Per contrastare il Barone Nadya decide di servirsi dell'aiuto dei suoi vecchi amici dell'aldilà, i Pionieri della Prima Squadra.

E' difficile dare un giudizio su questo anime che racconta cose cui è difficile credere, ma che in realtà possono davvero essere successe. Il fanatismo pagano delle SS è una realtà storica, e probabilmente anche i russi (e perchè no, anche gli alleati) hanno cercato vie sovrannaturali per indirizzare la guerra a loro favore. La pellicola fugge via veloce, alternando anime a interviste di veterani della seconda guerra mondiale, ad esperti psichiatri e storici. Tutto questo per rendere realistica la storia che ci viene raccontata, la storia di questa ragazzina orfana, dotata di un particolare dono, che viene mandata dal suo capo nel regno dei morti a chiamare i suoi vecchi compagni di addestramento (erano una vera e propria squadra dotata di poteri mentali), per evitare che lo spirito del Barone van Wolff (evocato dalle SS) cambi le sorti della guerra a favore dei nazisti. Ammetto che mi aspettavo da parte della colonna sonora un apporto maggiore e un pochino di spettacolarità in più, ma è evidente che l'obiettivo dei creatori non sia quello di creare il classico anime pieno di sangue e storie fantastiche, ma piuttosto, creare una perfetta simbiosi tra documentario e ricostruzione, fantasia e realtà, ultilizzando il classico tocco di azione e di sentimento, che caratterizza il cinema degli anime. Insomma più documentario che film, più ricostruzione che artifizio, più vero che falso, più bello che brutto.

Voto: 6.5

Inaugurazione Future Film Festival


Si è tenuta oggi, in una sala di Palazzo d'Accursio, la conferenza stampa di apertura del Future Film Festival, arrivato ormai alla 12° edizione. Quest'anno il festival si concentrerà sul 3D, da tutti considerata la tecnologia cinematografica del futuro (oramai del presente), senza, però, dimenticare il passato rappresentato dalla Stop Motion che, per fortuna, non cede il passo alla tecnologa e che anzi continua ad avere un discreto successo. Le proiezioni del festival saranno divise tra i partecipanti al Platinum Grand Prize, i partecipanti al Future Film Short 2010 (oltre 100 cortometraggi d'animazione e live action con effetti speciali) e alcune anteprime di caratura internazionale. Le intere giornate del 30 e 31 Gennaio saranno dedicate alle proiezioni che percorreranno la strada dell'evoluzione del 3D, partendo dai primissimi Toy Story e Toy Story 2 della Pixar, che ci presenterà anche un'anteprima di Toy Story 3, passando a Dragon Trainer della DreamWorks/Universal Pictures Int. (in uscita nel 2010).
Da non dimenticare, se non addirittura da non perdere, gli incontri professionali con artisti e produttori/distributori del 3D, che ci spiegheranno tutta la catena di montaggio dietro questa nuova teconologia e il futuro che ci si deve aspettare. Da rilevare è l'evidente soddisfazione del Responsabile Marketing TV Panasonic Italia Andrea Tito, nell'annu
nciare la presenza di uno schermo 110" Panasonic e la presentazione in anteprima nazionale della nuova tecnologia di Home 3D Video, che sarà commercializzata tra un paio di mesi e che si preannuncia un successo.
Oltre ad alcuni interessantissimi laboratori di Stop Motion non posso non
sottolineare l'incontro con Joe Letteri, Visaul Effect Supervisor di Avatar e attuale supervisore di Tin Tin una produzione Jackson/Spielberg, che presenterà in anteprima assoluta il making of del film che sta sbancando i botteghini di tutto il mondo: appuntamento Mercoledì 27, ore 19 a Palazzo Re Enzo.

Per motivi di studio non potrò partecipare troppo attivamente a questa manifestazione e sarò costretto a limitare la mia presenza alle proiezioni e ad annullarla completamente agli incontri. Mi sento, tuttavia, di spronare chiunque abbia la voglia e la possibilità, a partecipare a quella che è una manifestazione unica nel suo genere, che è riuscita a riproporsi anche quest'anno nonostante il budget irrisorio (se non ridicolo) di 270.000€. Una manifestazione che ha bisogno di supporto soprattutto per la caratura delle presenze internazionali che ogni anno propone. I prezzi sono tipici dei cinema, anche se tramite l'Hera, sponsor principale della manifestazione, si può accedere alle proiezioni pagando solo 1€.

giovedì 21 gennaio 2010

Okuribito (Departures)

Departures (おくりびと / Okuribito) (2008)
Regia di Yojiro Takita

Daigo ha concentrato la sua vita sulla carriera sinfonica anche se sa bene di non essere abbastanza talentuoso per sbarcare il lunario. Quando l'orchestra in cui, con grande fatica, era riuscito ad entrare viene sciolta, deciderà di ritornare in campagna dove è cresciuto, rinunciando per sempre alla musica. Maki, la moglie, non avrà nulla da ridire su questo ritorno alle origini del marito e, anzi, lo seguirà con entusiasmo presso la vecchia casa di campagna della madre, morta da ormai due anni. Ora la sfida di Daigo è trovare un lavoro anche senza esperienze, e alla fine si ritroverà a rispondere ad un annuncio per un lavoro di "aiuto alle partenze". Solo quando sarà troppo tardi, scoprirà che si tratta di preparare le salme prima della sepoltura.

Okuribito è stata la sorpresa degli Academy Award 2009, sottraendo il Premio Oscar come Miglior film straniero a film più quotati come Valzer con Bashir, La Classe o La banda Baader Meinhof. Inutile dire che se lo volete vedere dovrete ripiegare su una copia in giapponese con i sottotitoli, anche se, dopo averlo visto, posso dire che sicuramente qualcosa verrà perso nel doppiaggio. Soprattutto per quanto riguarda l'atmosfera e la sottile ironia che accompagna tutta la pellicola. Il film si incentra, inutile dirlo, sulla morte e sul rito (tutto giapponese) di preparazione della salma, un rito che rende dignitosa questa morte che l'uomo cerca da millenni di spiegare e di fermare, quando invece non si può fare altro che accettarla e prenderla per quello che è: il passaggio da questa vita terrena, ad un altro stadio, un'altra esistenza.
Si può essere credenti o meno, ma la morte resta comunque una soglia tra il conosciuto e lo sconosciuto, tra quello che è e quello che sarà. Per il protagonista e la moglie, questo lavoro sarà un'occasione di crescita, di maturazione, per superare quegli ostacoli che nella vita tendono a farci porre domande e che invece vanno solo accettati per quello che sono, e vanno superati con consapevolezza.

Regia: 7.5
Trama: 7.5
Attori: 7.5
Musiche: 7.5
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Voto Film: 7.5


martedì 19 gennaio 2010

I Love Radio Rock

I Love Radio Rock (2009)
Regia: Richard Curtis

Il Rock negli anni '60 vive il suo più grande momento di espansione, soprattutto negli Stati Uniti che si propongono come patria di questo genere musicale che dagli anni '50 conquista tutti i giovani. In Inghilterra invece, siamo sotto un duro regime di censura: 45' minuti al giorno di Rock, non un minuto di più. Un gruppo di Dj si ribella a questo rigore fondando "Radio Rock", una radio pirata che trasmette Rock 'n' Roll 24 ore su 24 da una nave ancorata nelle acque internazionali nel Mare del Nord, risultando così "inattaccabile" dalla rigida legislazione inglese. Su questa piccola oasi della musica viene catapultato il giovane Carl (Tom Sturridge), espulso da scuola per motivi disciplinari, che scoprirà i valori della vita come l'amicizia e l'amore senza dimenticare il sesso e il Rock 'n' Roll. A complicare il tutto ci penserà il ministro Dormandy (Kenneth Branagh) disposto a tutto pur di mantenere il rigore che preserva la moralità del Paese di Sua Maestà la Regina.

Richard Curtis, dopo i successi "Quattro matrimoni e un funerale", "Notting Hill" e "Love actually", non ha paura di mostrare il suo amore per la musica riportandoci nostalgicamente agli anni 60 e ci diverte, ancora una volta, con questa pellicola che risulta un'esplosione di colori e di rock. La colonna sonora, infatti, assume il ruolo di protagonista vero e proprio del film, sottolineando i momenti topici del film soprattutto attraverso le sue parole che possono essere senza dubbio lette come un messaggio diretto dell'autore. Nel caso in cui non bastasse nemmeno il cast a dir poco stellare (Philip Seymour Hoffman, Bill Nighy, Rhys Ifans, Jack Davenport, Rhys Darby oltre al già citato Kenneth Branagh e al cameo di Emma Thompson) a convincervi ad andare al cinema a vederlo, sappiate che risate genuine del genere non le ritroverete facilmente in altri film. Da vedere assolutamente!


Regia: 7.5
Trama: 7.5
Attori: 8
Musiche: 9
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Voto Film: 8


mercoledì 13 gennaio 2010

Io & Marilyn

Io & Marilyn (2009)
Regia di: Leonardo Pieraccioni

Dopo una serata a tema Gin-Playstation, Gualtiero e i suoi amici decidono di fare una seduta spiritica e di richiamare sulla Terra, Marilyn Monroe. Non che ci credessero molto, ma alla fine il povero Gualtiero si ritroverà davvero in casa il fantasma dell'attrice statunitense e dopo una serata in commissariato e qualche seduta dallo psichiatra, accetterà questa presenza come frutto della sua immaginazione. L'incontro con Arnolfo (soggetto psicolabile interpretato da Rocco Papaleo) lo ricondurrà sulla strada giusta e quindi a credere davvero di aver richiamato la bella diva, la quale cercherà in tutti i modi di aiutare Gualtiero nella sua vita privata.

Dopo due anni di preparazione, torna Pieraccioni con il suo "cinepanettone" dai buoni sentimenti e dalle trovate divertenti. Per quanto uno possa partire prevenuto, si ritroverà sorpreso e conquistato dalle gag esilaranti che trainano questo film dalla trama fragilina, ed effettivamente scontata. L'estro comico del regista fiorentino, infatti, riesce a salvare la situazione, giocando sui soliti luoghi comuni dialettali ma senza troppa banalità e grazie al ruolo di mina vagante di Arnolfo, interpretato da Rocco Papaleo. La presenza di Massimo Ceccherini è questa volta limitata ad alcune scenette, quasi intermezzi, col suo gelosissimo fidanzato Massimo Laurenti, ma in fondo non poteva essere altrimenti. L'attenzione è completamente catalizzata su Pieraccioni (come di consueto) e sulle sue vicende personali. Separato e con una figlia, si vede costretto ad affrontare il suo antagonista napoletano, lo "Stallone di Posillipo" Biagio Izzo, nuovo compagno della ex-moglie. Tutto questo con il fantasma di Marilyn che lo perseguita e che poi lo aiuterà. Come detto in precedenza non ci si deve aspettare chissà che, ma guardandolo così, senza aspettarsi nulla, si riceverà di sicuro una bella sorpresa.

Regia: 6.5
Trama: 5.5
Attori: 6
Musiche: 6
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Voto Film: 6

venerdì 8 gennaio 2010

Codice Mercury

Codice Mercury (1998)
Regia: Harold Becker

Il Codice Mercury è un codice militare segretissimo con cui vengono criptate e nascoste le identità degli infiltrati più a rischio dell'esercito americano. Un bambino autistico di 9 anni riesce a decriptare il codice mettendo la sua vita in pericolo. Morti i genitori, sarà l'agente FBI Art Jeffries a rendersi conto della gravità della situazione e a difendere la vita del ragazzino, diventato obiettivo numero 1 del colonnello Kudrow, dirigente dell'Agenzia per la Sicurezza Nazionale.

Era tanto che non vedevo questo film e devo ammettere che è stato molto piacevole rivederlo. Bruce Willis è nel suo ruolo classico di eroe-buono col vizio della ribellione alle regole per una giustizia superiore, ma qui si nota anche una tendenza alla sensibilizzazione verso il problema dell'autismo. La colonna sonora, scelta ottimamente, distoglie più di una volta l'attenzione dello spettatore dall'azione "rambistica" dell'agente FBI, per andare invece a sottolineare lo stato di innocenza del ragazzino, che oltre ad essere giovanissimo è anche colpito da un handicap che lo rende ancor più vulnerabile alla situazione, soprattutto dovendo dipendere da persone a lui sconosciute che solo alla fine riconoscerà come persone amiche. Un cattivissimo Alec Baldwin (Col. Kudrow) terrà testa al nostro eroe fino alla fine, concedendoci SOLO negli ultimi minuti (come in molti film di Willis) di tirare un sospiro di sollievo.
Non si può non ritenere "Codice Mercury" un film gradevole, che consente di passare una serata con un po' di azione senza troppe pretese di stupire. La volontà del regista di dare al ragazzino e alla sua condizione un ruolo da protagonista, dà al film la possibilità di non essere bollato come il solito action-movie, c'è qualcosa di più.

Regia: 6.5
Trama: 6
Attori: 6
Musiche: 7.5
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Voto Film:6.5